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Cinque piante americane, patate, fichidindia, fagioli, mais e pomodori, hanno rivoluzionato, in cinquecento anni, i sistemi agro-alimentari europei. Questo libro ricostruisce gli appassionanti percorsi storici, geografici e gastronomici delle piante americane nell'isola, un fenomeno di globalizzazione ante litteram. Nelle zone montane, si diffonde, a partire dall'Ottocento, la patata che rende ancora più variegata l'alimentazione pastorale sarda ricca di carne e di prodotti dei boschi, mentre nei climi caldi e secchi delle pianure regna incontrastato il grano. In Ogliastra la patata diventa la base dell'alimentazione, come nel Campidano lo è il pane. Le Barbagie di Ollolai e di Seulo, assieme ad alcuni paesi della Barbagia, diventano grandi produttori di patate per l'esportazione. La Sardegna è stata tra le prime regioni italiane ad aver incorporato il pomodoro nel sistema agro-alimentare senza fare concorrenza al grano, al quale si opponevano invece le patate e il mais. Il ficodindia, frutto ordinario e accessibile a tutti, un tempo cibo per bestiame, siepe per i campi chiusi, oggi diventa di nuovo un frutto esotico, raro e costoso, nel circuito della distribuzione cittadina. Ogni zona dell'isola aveva le proprie specialità agro-alimentari secondo precisi itinerari: rotte del vino, dell'olio, del grano e del pesce, alle quali, dopo la scoperta dell'America, si aggiungono le nuove piante esotiche diventate presto simboli della cucina mediterranea.